L’AFAM – l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica – è un gioiello italiano, un pezzo della nostra identità e del Made in Italy. Parliamo di conservatori, accademie di belle arti, di danza e arte drammatica, frequentati da oltre 87mila studenti, di cui molti stranieri, con circa 10mila docenti coinvolti.
Da tempo, però, l’Afam giace in un limbo che lo colloca a metà strada tra la scuola e l’Università. Credo che sia arrivato il tempo di equiparare in tutte le funzioni l’Afam all’Università, parificando anche il valore dei titoli di studio.
Così come è arrivato il momento di superare una disparità di trattamento inaccettabile che vede gli stipendi dei docenti Afam inferiori rispetto a quelli universitari o di garantire la continuità di progetti di ricerca e di dottorato che sarebbe ingiusto cancellare una volta impiegate tutte le risorse previste dal Pnrr. Servono, quindi, risorse strutturali che Azione cercherà di recuperare già a partire dalla prossima legge di bilancio”.
