Il reddito di cittadinanza, per il quale il governo non riesce ancora a trovare tutti i soldi necessari (secondo indiscrezioni mancherebbero all’appello ancora 2 miliardi), e’ una misura che fara’ male al Paese, che acuira’ il divario Nord/Sud, che creera’ assistiti di breve periodo e disoccupati di lungo periodo.
Un provvedimento statalista che non dara’ ne’ crescita ne’ consumi. Un sussidio che non andra’ a tutti e che dunque produrra’ poveri di seria A e poveri di serie B. Un boomerang per il governo gialloverde.
Fa sorridere poi chi parla di riformare i centri per l’impiego (che sono 556 in tutta Italia, con 8mila dipendenti) in pochi mesi. Questi antichi strumenti di incontro tra offerta e domanda di lavoro non funzionano piu’ ormai da tempo: su 2 milioni di persone che vi si rivolgono all’anno, solo 37 mila trovano lavoro, l’1,8%.
Chi dice che daranno occupazione agli italiani in un batter d’occhio, proponendo addirittura tre opportunita’ lavorative ad ogni persona che ne fara’ richiesta, racconta una menzogna consapevole, una bugia di chi punta solo alle elezioni europee. I centri per l’impiego sono una presa in giro, andrebbero chiusi immediatamente.