Occupazione femminile, quando conciliare lavoro e famiglia è una strada piena di ostacoli

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Secondo l’Istat, in Italia, solo una donna su due e’ occupata (piu’ precisamente il 50,4%). Molti fattori spiegano questo dato, a cominciare dal difficile equilibrio tra gli impegni di lavoro e le esigenze di cura dei figli e dalla grande disparità di retribuzione tra uomini e donne. Fattori che troppo spesso costringono le donne a sacrificare ambizioni e sogni per occuparsi della propria famiglia. La proposta di Legge che ho presentato alla Camera nel marzo dello scorso anno e di cui finalmente si inizia a discutere in Commissione vuole essere un intervento di sistema, volto a supportare le reali necessita’ delle donne, madri e lavoratrici. Abbiamo cercato di dare risposte concrete agendo su due principali leve: da un lato, l’intervento sul mercato del lavoro per favorire l’occupazione; dall’altro l’introduzione di una serie di misure per consentire alle donne di non dover scegliere tra lavoro e famiglia. Per favorire l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, la proposta agisce anche sulla leva fiscale e contributiva attraverso la previsione di sgravi ulteriori per le lavoratrici residenti nei territori piu’ svantaggiati e la promozione di incentivi strutturali in favore delle assunzioni.

Altro argomento centrale e’ l’effetto delle carriere discontinue delle madri lavoratrici sul trattamento pensionistico: per questo motivo la pdl prevede misure di accesso anticipato al pensionamento attraverso la contribuzione figurativa di dodici mesi per ciascun figlio, fino ad un massimo di quattro anni. Per consentire alle donne di realizzare un progetto di vita familiare servono misure di conciliazione dei tempi e l’ampliamento del lavoro ‘agile’ per le donne lavoratrici. Altro tassello fondamentale e’ il rafforzamento delle reti di servizi per l’infanzia pubbliche ma anche il contributo di soggetti privati, come nel caso dei nidi aziendali. Al netto di cio’ che prevede questa proposta di legge e’ sempre piu’ urgente una rivisitazione complessiva del nostro sistema di welfare: la societa’ e’ cambiata, il crollo della natalita’ e’ un’emergenza drammatica. Forza Italia dara’ anche in questo caso il suo fattivo contributo. La speranza e’ che – come e’ accaduto nel recente passato con le norme sul codice rosso contro le violenze di genere – si possa operare in Parlamento, oltre i confini di schieramento perche’ in gioco c’e’ il futuro dei nostri figli. 

Leggi qui l’articolo completo, pubblicato oggi su Il Riformista

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