Il sogno di Jasmine: portare a Miss Italia il suo no alla violenza

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Il sogno di partecipare a Miss Italia, ma non per la notorietà fine a se stessa, per le passerelle, il pubblico o le luci e il clima avvolgenti. L’intento della venticinquenne torinese è quello di assolvere a una funzione sociale, facendo conoscere al mondo le violenze di cui è stata vittima per mano di un compagno. E non è Jasmine l’unica vittima del fidanzato manesco che ha aggredito anche i suoi genitori e picchiato addirittura il figlioletto. E’ da qui che sono cambiate le cose, quelle circostanze che nonostante gli anni di botte e umiliazioni tenevano ancora Jasmine ancorata alla speranza di poter rendere normale quel rapporto. La giovane torinese è arrivata al limite e così ha allontanato il compagno, o almeno ci ha provato, perché non è stato così semplice porre fine alle violenze. Tutt’altro, ci sono volute numerose querele, oltre quella intervenuta d’ufficio quando l’uomo ha mandato in ospedale i genitori di Jasmine, e l’intervento di un giudice perché la situazione si tranquillizzasse.

Da qualche mese questo incubo inizia a essere sempre più un ricordo che prova piano piano ad allontanarsi dalla mente di Jasmine, del figlio e dei genitori. La giovane però non si accontenta di questo ed è determinata a raccontare al mondo la sua storia, una storia purtroppo come tante, troppe, quella di una bella ragazza innamorata di un uomo violento che non esita a picchiarla e a fare lo stesso con tutti quanti si frappongono tra la coppia.

Jasmine ha avuto coraggio e la sua partecipazione a Miss Italia potrebbe rappresentare, per tante altre giovani donne, quell’incentivo necessario per ribellarsi ad abusi e soprusi, fisici e psicologici, di cui nessuno dovrebbe mai essere vittima.

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