GIORNO DELLA MEMORIA, NEGARE IL 7 OTTOBRE SIGNIFICA NEGARE LA SHOAH

img_8570-1.jpg

Celebrare il Giorno della Memoria senza fare chiarezza su ciò che ha significato il pogrom del 7 ottobre significa fare della vuota retorica o, peggio ancora, assumere un atteggiamento da ipocriti.

In questi ultimi quindici mesi Israele è stato costretto, da un lato, a reagire ad una vera e propria minaccia esistenziale (basti pensare alle migliaia di missili scagliate sull’intero territorio nazionale) e, dall’altro, a fronteggiare quel rischio isolamento dettato dal silenzio di parte dell’Occidente.

C’è chi ha trasformato l’aggredito nell’aggressore; chi è sceso in piazza scandendo slogan come “dal fiume al mare”, negando le radici del popolo israeliano con la sua terra; c’è chi ha provato a negare gli stupri e le violenze subite dalle donne israeliane, uccise o prese in ostaggio; c’è chi ha impedito il confronto nelle Università o chi ha parlato erroneamente di “genocidio”.

Quando celebriamo questa Giornata così simbolica dovremmo ricordare che negare il 7 ottobre vuol dire negare la Shoah e contribuire, inconsapevolmente, ad alimentare quell’antisemitismo che dilaga in Italia e in Europa. Cogliamo l’occasione del Giorno della Memoria anche per fare, ancora una volta, chiarezza. Su ciò che è stato e su ciò che è. Senza retorica né ambiguità.

Sottoscrivi la nostra Newsletter

Per restare in contatto con noi

Condividi questo post con i tuoi amici

Connettiti con Mariastella

Seguimi sui Social