Roma, 29 set. – Guardare al Nord per tornare allo spirito del ’94 ma anche no alle divisioni. Gettare a mare un partito che in un momento così difficile resiste al 20% non avrebbe senso. Siamo una forza plurale, dove c’è spazio anche per una destra sociale.
È chiaro che dovremo sempre più caratterizzarci per una visione liberale, riformista, innovatrice. Quella della grande intuizione di Berlusconi del ’94.
Un “Monti bis” è l’extrema ratio. Il tema è quello della governabilità: se la politica saprà offrire risposte convincenti alla crisi, avremo una maggioranza politica e un governo politico. Per questo la sfida che abbiamo davanti tutti è sui contenuti, non sulle formule.
La spinta innovatrice può essere presa dal Nord, nella locomotiva Italia.
Nessuna invidia al Pd per Matteo Renzi: quello che dice Renzi oggi può apparire nuovo a loro: noi la parte migliore del suo programma l’abbiamo presentata alle elezioni quasi 20 anni fa.
Berlusconi? Se ci sarà bisogno di una discesa in campo in prima persona lo vedremo al momento giusto. Ma davvero questo, oggi, conta poco: agli italiani devi dare risposte sulla crisi: è sulla scelta tra modelli alternativi di Paese che si giocherà la sfida.