Roma, 02 ago. – Casini dopo aver scomodato paragoni storici un poco forzati (Kohl-Mitterrand) per illustrare l’intesa cordiale 2013 tra democristiani e socialisti, rischia di ritrovarsi in un cartello elettorale che di democristiano non ha niente ed appare piuttosto ispirarsi per un verso a Zapatero e per l’altro, nelle tasse e nella patrimoniale, ai laburisti prima di Blair o ai socialisti prima di Craxi. Insomma, evidentemente Casini è disponibile a sacrificare sull’altare di un disegno di corto respiro o del tutto personale i valori fondanti dell’Udc e del Ppe in cambio del miraggio di un consenso che le contraddizioni di una alleanza contronatura non gli potranno dare.