BULLISMO, NUOVO CASO A PIACENZA. RIPARTIRE DALLA FORMAZIONE

Foto social

Come dimostrano ormai quotidianamente i gravi episodi di bullismo e cyberbullismo, è giunto il momento di intervenire con decisione per contrastare un fenomeno odioso che non può essere più tollerato. La situazione sembra davvero fuori controllo: lo dimostra il caso di Piacenza, dove alcuni compagni di classe hanno creato un gruppo Whatsapp chiamato “Noi ti odiamo” a danno di una dodicenne portatrice di una malattia invalidante. Vessata e insultata in continuazione, la ragazza è stata colpita da uno stato d’ansia persistente dettato dall’esasperazione. Non è più possibile restare semplicemente a guardare e limitarsi a condannare episodi che rischiano di compromettere la salute psicofisica dei nostri ragazzi, tanto più quando il bullismo irrompe nelle scuole, dove lo Stato e le Istituzioni non possono essere assenti o farsi trovare impreparati. La scuola deve essere un luogo non solo di istruzione ma anche e soprattutto di formazione, in cui socializzare, imparare a condividere e a crescere insieme. Il bullismo rappresenta il contrario di tutto ciò e non si può consentire che questi atteggiamenti dilaghino, soprattutto perché le conseguenze per tutti i protagonisti di questi episodi, sia bulli che bullizzati, data la loro giovane età, finiscono inevitabilmente con il  pregiudicare carattere, inclusione sociale e formazione.

Su questo fronte, Forza Italia è già impegnata da mesi, con due proposte di legge a mia prima firma. La prima, la “Carta dei diritti e dei doveri dell’adolescente digitale”, è stata integralmente recepita, all’interno della proposta di legge sull’educazione alla cittadinanza approvata alla Camera: il suo cuore è l’educazione alla cittadinanza digitale, per insegnare ai ragazzi come sfruttare internet in modo consapevole, per essere cittadini attivi, rispettosi del sistema democratico, ed esercitare i loro diritti e doveri costituzionali. L’altra proposta di legge, depositata già a dicembre, è intitolata “Nuove norme per l’uso responsabile di internet”, e mira specificamente a dare una risposta, sia sul piano educativo-formativo, sia sanzionatorio, al cyberbullismo, allo stalking telematico, al sexting, al revenge porn e all’uso irresponsabile dei social e dei domini internet.

Il nostro impegno, poi, non è rimasto nel Palazzo: per parlare direttamente con i ragazzi dei loro problemi, abbiamo già tenuto, con i nostri deputati ed insieme ad alcuni docenti universitari, una serie di incontri con gli studenti, il 16 aprile al Convitto di Roma, il 28 maggio a Ladispoli; e altri ne seguiranno. Nella convinzione che, oltre alla repressione, che pure è necessaria di fronte a fenomeni così odiosi, il punto centrale sia quello della formazione.

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