Bolkestein, prossimo governo assuma posizione chiara. Forza Italia da sempre dalla parte di balneari e ambulanti

Forza Italia sostiene da sempre la battaglia dei balneari italiani, con una posizione chiara e netta in merito all’applicazione della direttiva Bolkestein.

La Bolkestein è una direttiva dell’Unione Europea relativa ai servizi nel mercato europeo comune. Servizi, appunto, e non “beni”. Lo ribadiamo perché è il presupposto fondamentale di quella normativa europea, ed è il motivo per cui non è possibile applicare la Bolkestein ai balneari. Non è corretto – infatti – mettere a bando la concessione in uso di beni demaniali, proprio alla luce del fatto che le concessioni riguardano beni e non lo svolgimento di servizi.

Ed è per questo che con forza, attraverso specifiche iniziative portate avanti anche nelle aule parlamentari, abbiamo condotto una battaglia chiara per dire NO alle aste, NO all’applicazione della direttiva Bolkestein al comparto balneare.

Un comparto che, in Italia, si caratterizza per un’assoluta tipicità: si tratta di uno dei settori più importanti dell’intero sistema turistico nazionale, fondamentale per l’occupazione e la crescita economica del nostro Paese. Un comparto che include l’attività di oltre 30.000 piccole e medie imprese (di cui moltissime a conduzione familiare) che occupano circa 300.000 persone, alle quali vanno aggiunti i lavoratori degli esercizi pubblici e commerciali che vivono a stretto contatto con gli stabilimenti balneari.

Nonostante l’impegno e le continue sollecitazioni di Forza  Italia sul tema, i Governi di centrosinistra hanno continuato ad essere sordi e a non comprendere appieno la forza di questo comparto di importanza cruciale per l’economia del nostro Paese, addirittura portando avanti – nella passata legislatura – una proposta di riordino delle concessioni demaniali marittime assolutamente dannosa per il futuro degli stabilimenti balneari italiani.

Se guardiamo invece oltre i confini nazionali il quadro è molto diverso. Altri Paese Europei più lungimiranti, come la Spagna, il Portogallo e in parte anche la Croazia, hanno invece garantito alle loro aziende balneari una proroga che arriva fino a 75 anni senza nessun richiamo o procedure da parte di Bruxelles.

Anche per quanto riguarda il commercio ambulante, l’applicazione a dir poco confusa della direttiva continua ad ostacolare la programmazione degli investimenti, danneggiando, soprattutto, i piccoli operatori del settore.   Da ultimo, le novità introdotte con l’ultima legge di bilancio, con una modifica delle regole di assegnazione delle concessioni,  rischiano di creare ulteriori discriminazioni e sono di difficile attuazione da parte delle amministrazioni interessate.

Pertanto, anche in questo caso, sembra quindi più opportuno arrivare direttamente alla fuoriuscita del settore del commercio ambulante dall’applicazione della direttiva. Ricordo che il commercio su aree pubbliche italiano è la seconda forza– per numero di imprese e per addetti – del commercio su aree pubbliche europeo ed è il primo per volume di fatturato. Anche in questo caso, si tratta quindi di scelte a tutela di un comparto assolutamente significativo.

Pertanto, il nostro impegno per il prossimo Governo è quello di assumere finalmente una posizione chiara in merito all’applicazione della Bolkestein per entrambi i settori, escludendoli dal perimetro della direttiva, e schierandoci, come è giusto che sia, dalla parte di chi ha investito la propria vita in attività che non possono essere messe a rischio a causa della superficialità e della confusione che hanno caratterizzato il legislatore italiano degli ultimi anni.

 

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