Apre il Salone del Mobile, da domenica 22 aprile 2012 a Milano

Apre da domenica 22 aprile, a Milano, il Salone del Mobile, uno degli assi portanti del sistema Italia

Se negli anni scorsi il mondo del design si era abbandonato a effetti sorpresa, illusionismi, provocazioni ed eccessi, forse come una sorta di via di fuga o di rifugio dall’atmosfera di crisi, il 2012 è l’anno del ritorno all’ ordine e della sobrietà.

“Non so se anche questo è un effetto del governo Monti – scherza Carlo Guglielmi, il presidente di Cosmit, che organizza a Fieramilano il Salone del mobile – ma di questi tempi la necessità di essere sobri riguarda un po’ tutti”.

Bando dunque agli orpelli e alle follie che nelle scorse edizioni facevano mettere in mostra enormi sgabelli a forma di zampa di mammuth, librerie-albero, appendiabiti realizzati con gomene da barca. Per gran parte delle 2700 aziende riunite a Rho-Pero fino al 22 aprile “le parole d’ordine – spiega Guglielmi – sono funzionalità, comodità e calore”.

Ed ecco che ad esempio Massimo Morozzi presenta per Edra contenitori realizzati come semplici moduli geometrici, mentre Naoto Fukasawa realizza per Glas una panca in cristallo trasparente extraleggero, volutamente priva di segni, e Konstantin Grcic disegna per Flototto la sedia “Pro”, neutra e dal prezzo contenuto.

Anche perché, ricorda Guglielmi, “il lusso come tale non appartiene alla nostra cultura. Le nostre caratteristiche sono l’innovazione, la ricerca, la sapienza nella cura dei materiali”. Come ad esempio nel tavolino “Rulli” realizzato da Luca Nichetto per Gallotti & Radice che recupera un’antica tecnica veneziana adottata per le vetrate delle chiese. O come nella sedia “Pelle e Ossa” di Francesco Faccin per Miniforms, assemblata con sottili masselli sagomati.

Eppure l’invenzione, il guizzo di fantasia, rimangono una prerogativa del mondo del design, anche in questi tempi di sobrietà. Ed ecco ad esempio la poltroncina “Slope” di Lorenzo Damiani che nasconde una scaletta da libreria, divanetti a forma di grammofono da collegare all’ iPad, specchi che riflettono paesaggi lunari o la poltrona “Cipria”, che da’ l’impressione a chi si siede di affondare in un enorme batuffolo di cotone.

Infine la nostalgia: un altro trend che attraversa le produzioni del 2012, sia con la riedizione “filologica” di lavori dei grandi maestri, da Gio Ponti a Saarineen, sia in riletture che mitizzano altre epoche e altri decenni, dall’omaggio a Le Corbusier di Doshi Levien nel divanetto “Chandigarh” allo sguardo che Rodolfo Dordoni rivolge agli anni ’50 con la poltroncina “York”.

Fonte: Ansa

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