Antimafia, Bindi eletta presidente. Il Pdl non vota: «Pd irresponsabile».

Da Il Corriere della Sera

Roma, 23 ott. 2013: Rosy Bindi è stata eletta presidente della commissione Antimafia. L’ex presidente del Partito democratico ha ottenuto al ballottaggio 25 voti, contro gli otto di Luigi Gaetti, del Movimento Cinque Stelle. Due le schede bianche, un voto nullo.

LA PROTESTA DEL PDL – La nomina del presidente della bicamerale è stata occasione per nuove frizioni tra i due principali partiti di maggioranza. E il mancato accordo su un nome condiviso ha spinto il Pdl a non partecipare al voto e a chiedere le dimissioni della Bindi. «La delegazione del Popolo della libertà – hanno dichiarato Renato Schifani e Renato Brunetta prima della votazione – in caso di elezione di un presidente nella seduta odierna, non parteciperà ai lavori della Commissione per l’intera legislatura, denunciando con questo atto l’irresponsabilità del Pd ed affermando la necessità di avere alla presidenza di una commissione così importante una personalità condivisa dall’insieme delle forze politiche». E Gasparri su Twitter dopo la votazione: «Inaccettabile strappo del Pd pur di dare una poltrona a Rosy Bindi».

CICCHITTO – A rincarare la dose ci pensa Fabrizio Cicchitto: «Chi è stato eletto presidente in questo modo inusitato dovrebbe rimettere il suo mandato, perché si troverà a dirigere una Commissione così delicata priva di rappresentanza generale». Cicchitto allarga poi ancora il solco con il Pd e sottolinea che «il comportamento del gruppo del Pd è del tutto inaccettabile . In effetti con questa forzatura è stata affossata l’Antimafia in questa legislatura a meno che – avverte – non ci sia una revisione totale rispetto alla linea che ha portato a questo risultato».

NON MI DIMETTO – «Non posso non rispettare le 25 persone che mi hanno votato». Così Rosy Bindi ha replicato alla richiesta di dimettersi da presidente dell’Antimafia arrivata da Renato Schifani e Renato Brunetta. «So che devo essere la presidente di tutti, ma non lo posso fare se non mi riconoscono come tale» ha aggiunto. Ora «mi auguro che si creino le condizioni per lavorare». Formalmente la commissione può iniziare le sedute anche senza il Popolo della Libertà, ma «vorrei cominciare il giorno in cui il Pdl mi indica il capogruppo in commissione».

IL VOTO DEI CINQUESTELLE – Smentito inoltre il piccolo giallo creatosi attorno alla presunta spaccatura dei Cinquestelle durante il voto. L’esponente M5S aveva ottenuto sei voti e non otto, «perché lui stesso – ha spiegato Ricardo Nuti – non si è votato, e un altro nostro collega era in quel momento in missione. Quindi nessuna spaccatura».

VICEPRESIDENTI – Lo stesso Gaetti E Claudia Fava, di Sel, sono stati eletti vicepresidenti della commissione .

BINDI – Da segnalare che la stessa Bindi all’uscita della sala dopo la votazione, rispondendo ai giornalisti che in Transatlantico alla Camera le chiedevano dell’accusa, da parte del Pdl al Pd di non aver rispettato i patti sulla sua elezione: «Se ci sono stati patti tra Pd e Pdl sulla presidenza della commissione Antimafia non ne ero a conoscenza».

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