Roma, 20 giu. 2013: “La pronuncia politica dell’ Alta Corte è il canto del cigno del giustizialismo e di quanti intendono conferire alla magistratura il governo etico dello Stato. Staccando la spina alla logica del colpo-su-colpo Berlusconi indica la nuova strada di un’ Italia unita nella responsabilità di uscire presto dalla crisi. Il problema della giustizia non è il suo problema: è prima di tutto dei cittadini che ne soffrono l’ incredibile lentezza, dell’ economia e degli investitori stranieri che non si fidano di interpretazioni ideologiche, di un’ architettura democratica e liberale dello Stato di diritto che non può conoscere l’ asimmetria italiana. La giustizia va amministrata in nome del popolo, non contro il popolo o per correggere il popolo. (AGI)
