Bergamo, 22 lug. – “La Lega Nord non ha saputo fornire risposte in linea con le aspettative della gente: sarà dunque il PdL a farsene carico”.
[…] “Il futuro PdL dovrà essere un partito a trazione nordista. Al primo punto del nostro programma ci deve essere un’equa distribuzione delle risorse: in tempi di vacche grasse il Nord chiudeva un occhio sul Sud, ma oggi che sono le nostre imprese a chiudere non c’è più spazio per l’assistenzialismo”.
[…] “Alcuni errori sono stati fatti, ma sarebbe una posizione miope cedere a un sentimento anti-Monti. La Lega sbaglia a starsene fuori in un momento in cui si decidono le sorti di questo Paese. È molto più coraggiosa la posizione del PdL che si sporca le mani con il governo Monti, non avendo neppure una poltrona”.
“Basta frequentare e parlare con gli iscritti e gli elettori del centro destra in questi giorni per cogliere quanto sia atteso il ritorno in campo di Silvio Berlusconi, quante aspettative e quante speranze susciti. Piaccia o non piaccia, alla sinistra e a Casini, Berlusconi in questi anni ha dato voce ad un’Italia silenziosa, che produce e paga le tasse, e che ancora crede nella rivoluzione liberale: in uno Stato che non la tratti da suddito, ma sappia esprimere qualità, soprattutto sappia sostenere chi produce.
Questa Italia si aspettava certo di più da noi, dal nostro governo, ma non vede di meglio, e senza Berlusconi teme il governo del paese nelle mani di Bersani e soprattutto della sinistra dipietrista e radicale. Siamo del resto noi a potere
dare il miglior contributo per la svolta che Monti sta tentando.
E che gli analisti ancora oggi fotografano come quel male italiano nato negli anni del compromesso storico. È il nostro
blocco sociale a poter dare la spinta di una politica che punti sulla ripresa. Un blocco sociale che saremmo colpevoli a
lasciare ai margini di questa impresa di solidarietà e che vede in Berlusconi la personalità che ha il coraggio di mettersi in gioco e di tentare una impresa difficile ma non impossibile: portare le istanze dei moderati al governo, con un centrodestra vincitore o comunque fortemente rappresentato se mai per il bene dell’Italia fosse necessario chiedere a Monti di continuare”.
Dall’intervento di Mariastella Gelmini al dibattito sulla “Questione settentrionale” alla Festa provinciale del PdL a Ghisalba, Bergamo.