Quando una città non protegge i propri giovani, quando le strade celano più insidie che altro, quando il controllo del territorio è inesistente, significa che c’è più di qualcosa che non va. Questo qualcosa che non va si traduce in termini di sicurezza che andrebbe pianificata a più livelli e che invece resta lettera morta.
La richiesta di una sicurezza dimenticata si sfalda ai piedi di due genitori che dimenticano il senso cieco della rabbia per investire ogni energia nel futuro del loro figlio, un figlio coraggioso, Manuel, che avverte il buio del tunnel dove è stato cacciato ma che è già alla ricerca di una lama di luce per uscirne fuori. Prendiamo da lui la forza e l’esempio. Ma non soffochiamo il disagio, l’angoscia e il rifiuto di vivere nella violenza dove, per errore, non è uno schiaffo a volare, ma un proiettile che con un sibilo spezza una schiena.