I 150 mila “supertecnici” che mancano alle nostre imprese

Il paradosso della mancata corrispondenza tra i profili che escono dai percorsi formativi e le figure richieste dalle imprese – il cosiddetto mismatch educativo – continua ad aggirarsi per il nostro Paese. 
Pur avendo il tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti in Europa, le nostre imprese continuano a non trovare i tecnici specializzati di cui hanno bisogno e molti posti di lavoro restano vacanti. 
Come dimostra l’esempio della Lombardia, non a caso citato positivamente dal Corriere della Sera di oggi, occorre completare i sistemi regionali di istruzione e formazione professionale con filiere verticali che arrivino fino al livello terziario, proprio come nel modello tedesco. 
Percorsi che consentano ai giovani di conseguire tutti i titoli di istruzione e formazione attraverso un contratto di apprendistato, fino alla laurea e al dottorato. 

A tale scopo, occorre rivedere la disciplina degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), in maniera che possano diventare “Smart Academy”, recuperando un disegno di legge che abbiamo depositato nel corso della scorsa legislatura e potenziando l’orientamento degli studenti verso questi percorsi tecnici e professionali.
Contrastare la disoccupazione giovanile è tra le nostre priorità, una battaglia che Forza Italia porta avanti da tempo con la convinzione di dover agire in via preventiva sul mismatch esistente tra domanda e offerta di lavoro, che significa agire prima che gli studenti escano dai percorsi formativi.

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