PRAY FOR PARIS

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Oggi è il giorno del cordoglio per le vittime dell’orrore di ieri notte a Parigi. E’ il giorno della solidarietà verso il popolo francese. E’ il giorno nel quale ribadiamo con orgoglio la nostra appartenenza a una cultura fondata sulla libertà. La condanna del terrorismo è assoluta e deve tradursi nell’impegno concreto per isolare i violenti, per alzare la soglia della sicurezza, per mettere in campo quell’alleanza tra Europa, Russia, Stati Uniti, Cina, che il Presidente Berlusconi ha auspicato e che sola può contrastare efficacemente l’Isis e il terrorismo islamico.
 
Il nostro biasimo verso gli assassini di Parigi è totale. Ma non facciamo confusione: un conto sono i terroristi, un conto sono le persone di religione islamica. Con chi professa una fede diversa dalla nostra vogliamo continuare ad intrattenere rapporti che devono essere di reciproco rispetto. Non ci arrendiamo a chi vorrebbe annullare la civiltà occidentale e i nostri ideali di tolleranza e di pace. Certo la nostra identità andrebbe difesa con più convinzione, mentre a volte, diciamo la verità, sembriamo deboli e confusi. Per esempio, non è togliendo i crocefissi dalle aule scolastiche che dimostriamo di essere aperti e accoglienti. Dovremmo andare sempre a testa alta, fieri delle nostre tradizioni.
Ma in questo momento di dolore e di rabbia è essenziale tenere i nervi saldi e essere uniti, è essenziale dimostrare di essere più forti di chi ci vuole imporre un’ideologia di morte.
 
L’Europa e la civiltà occidentale si ritrovano in guerra senza averla mai proclamata. Questa è la condizione drammatica nella quale siamo costretti a vivere. Immagino lo sgomento e il terrore in cui si è svegliata oggi la Francia. Agli amici francesi dico che è il nostro stesso sgomento, il nostro stesso terrore. Ma dico anche che siamo al loro fianco e non intendiamo arretrare di un millimetro davanti alla vile minaccia dell’Isis. Difendere la vita dei cittadini, le nostre libertà, la libertà di muoverci, uscire di casa, andare al ristorante o a teatro è un imperativo. 
 
Non ci piegheremo mai, non siamo disposti a rinunciare ad essere noi stessi. Cioè ad essere persone libere e a tramandare ai nostri figli il valore della libertà.

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