“È ora di proibire certe manifestazioni”

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Di Giannino Della Frattina – Da Il Giornale

Milano, 3 mag. 2015: «Non condivido certo le parole del premier Matteo Renzi che li ha definiti “teppistelli, figli di papà. Chi spacca le vetrine e brucia 50 auto e 13 banche è un delinquente».
Protestavano contro l’Expo.
«Non protestavano contro niente. Questa è gente che arrivata a Milano solo per sfasciare la città. Ci vuole il pugno duro».

Pugno duro cosa vuol dire?
«Li si prende e li si fa marcire nelle patrie galere. E che questa sia l’ultima volta che a Milano si concede un simile corteo».

Nega il diritto a manifestare?
«Distruggere le città non ha nulla a che fare con un diritto garantito dalla Costituzione. A Bruxelles ci sono zone dove i cortei sono proibiti e tutto questo era ampiamente previsto e prevedibile».

La Lega e altri chiedono le dimissioni del ministro Alfano.
«Non chiedo dimissioni, ma il governo deve cambiare strategia nella gestione dell’ordine pubblico».

Proibendo le manifestazioni?
«Certo, stop alle manifestazioni che nulla hanno a che vedere con la libertà di esprimersi. Qui non ci si può nascondere dietro il politicamente corretto».

Ora il Pd scende in piazza a Milano per condannare i violenti.
«Mi fa sorridere il ministro Maurizio Martina che per Expo aveva chiesto di trovare un dialogo con i no global e oggi si indigna. È tardi».

Che può fare di fronte a banche, negozi e auto in fiamme?
«A Milano la politica della sinistra con il sindaco Pisapia e tutto il Pd è stata una continua mano tesa ad antagonisti e centri sociali. E questi sono i risultati».

L’assessore Pierfrancesco Majorino del Pd, uno che potrebbe candidarsi sindaco a Milano l’anno prossimo, dice che “quelli che tollerano la violenza non devono stare nelle liste del centrosinistra”.
«Perché fino a oggi chi tollerava la violenza poteva candidarsi col centrosinistra? La dimostrazione che quello del Pd è solo un intervento tardivo e demagogico».

Cosa poteva fare Pisapia?
«Violenti e vandali stavano nelle case occupate di Aler e Comune e nei centri sociali che a Milano nessuno ha chiuso. E Pisapia ora vuole legalizzare il Leoncavallo».

Si è vista gente in lacrime di fronte al negozio o all’utilitaria distrutta. Mica auto di lusso.
«Bene fa il governatore Roberto Maroni a mettere a disposizione un milione e mezzo di euro per risarcirli. Ma ora anche Comune e governo facciano la loro parte».

Quale parte?
«A Renzi dico che è troppo facile venire a Milano solo per tagliare il nastro dell’Expo in mondovisione. Metta un po’ di soldi per chi rischia di avere la vita rovinata da quei delinquenti».

È una ferita anche simbolica.
«E infatti i milanesi hanno risposto con l’orgoglio e come solo loro sanno fare, scendendo in piazza un’ora dopo. Non per un corteo di protesta, ma per ripulire e rimettere in moto la città. E domani Forza Italia organizza una fiaccolata per loro».

Le forze dell’ordine come si sono comportate?
«Tutti i nostri complimenti, ma non possono lavorare con l’ordine di evitare il contatto. Di fronte ai violenti devono intervenire. Anche se dopo Genova a finire sul banco degli imputati sono sempre e solo i poliziotti e i carabinieri».

 

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